Il counseling, intervento nella relazione di aiuto, ha il compito di aiutare ad attivare le proprie risorse interne ed acquisire conoscenze per il miglioramento delle qualità della vita.
L’attitudine centrale del counselor è basata sull’accoglienza, l’empatia, l’accettazione e il non giudizio.
Nel counseling individuale tutto questo si esplica in un contatto, verbale diretto e specifico alle necessità del singolo. L’utilizzo di tecniche specifiche (focusing, mindfulness, rispecchiamento, continuum di consapevolezza) può essere molto utile, ma è assolutamente insufficiente, se non si attiva una disposizione d’animo da parte del counselor che abbia la caratteristica di intima qualità, di presenza empatica e consapevole, aperta alle necessità del cliente. Fondamentale quindi realizzare da parte del counselor una relazione “centrata sul cliente”.
Il counseling di gruppo si fonda sugli stessi presupposti. Si utilizza quindi la modalità tipica e caratterizzante del counseling, come l’ascolto attivo, l’empatia, il rispecchiamento, tenendo conto del gruppo e delle sue caratteristiche.
In genere i laboratori sono organizzati su temi specifici prescelti, ma si potrebbe anche avviare un gruppo di ascolto aperto, che potrebbe lavorare su ciò che affiorerà di volta in volta, aiutando il gruppo a cogliere e scoprire le proprie risorse, al fine di attivare o comunque sviluppare una condizione di profonda consapevolezza .