La pratica di raja yoga attiva e sviluppa l’ascolto interiore, durante la realizzazione di asana idonee all’attitudine  meditativa, ma anche di tutte quelle tipiche dell’hatha yoga, nello sviluppo della forma migliore per noi al momento presente.
Raja Yoga significa Yoga Regale, lo yoga più elevato; è la disciplina dello yoga descritta da Patanjali nel testo di tradizione indiana degli “Yoga Sutra”. Questo testo è costituito da aforismi raggruppati in quattro capitoli, dove l’autore descrive il percorso che l’allievo può seguire, se aspira ad una condizione di profonda pace interiore.

Percorso sotto le mura 01La disciplina ci guida lungo un percorso principale denominato astanga yoga, gli otto stadi (o membra) attraverso i quali si esplica quell’impegno cosciente e costante, che porta a conseguire la perfezione nella sfera fisica, mentale, intellettuale e spirituale dell’uomo. Realizzare lo Yoga vuol dire realizzare l’unione del sé individuale con il sé universale dove non c’è mutamento, frammentazione, divisione.
Lavorare in dinamica con le posture è il primo passaggio,  si passa poi al micro movimento, fino ad arrivare all’immobilità dell’asana. Poi sostare osservando, ascoltando e lasciando andare, permetterà di raggiungere una condizione mentale di pace e di tranquillità e di maggiore consapevolezza, più libera dalle agitazioni ed emozioni disturbanti (ignoranza, avversione e bramosia), che normalmente affliggono la mente.

Percorso sotto le mura 02Per una seria ricerca è importante lo studio del testo, con la lettura, il commento, poi la meditazione sugli aforismi degli Yoga Sutra. Il passaggio poi è il lavoro sul corpo in dinamica e nell’immobilità delle posture, e di riflesso sulla mente. Le asana (posture) sono quelle classiche dello yoga indiano, è necessario ascoltare ed equilibrare il respiro, anche attraverso tecniche di pranayama, utilizzando vari metodi di rilassamento corporeo, come lo yoga nidra. La pratica di  meditazioni yogiche e buddiste allena e ammorbidisce la mente.
La finalità è quella di acquisire maggiore consapevolezza, mantenere costante la presenza mentale, progredendo nel continuum di consapevolezza, verso una mente aperta, non giudicante ed equanime. Imparare ad essere sempre più vigili mantenendo una morbidezza.